Domenica 8 Agosto
XIX Domenica del Tempo Ordinario
Calendario Romano
S. Domingo di Guzmán - S. Domingo di Guzmán | S. Mary of the Cross (Mackillop) - co-fondatrice (1842-1909) | Per saperne di più...
Primo libro dei Re 19,4-8.
In quei giorni, Elia
si inoltrò nel deserto una giornata di cammino e andò a sedersi sotto
un ginepro. Desideroso di morire, disse: "Ora basta, Signore! Prendi la
mia vita, perché io non sono migliore dei miei padri".
Si coricò e si
addormentò sotto il ginepro. Allora, ecco un angelo lo toccò e gli
disse: "Alzati e mangia!".
Egli guardò e vide
vicino alla sua testa una focaccia cotta su pietre roventi e un orcio
d'acqua. Mangiò e bevve, quindi tornò a coricarsi.
Venne di nuovo
l'angelo del Signore, lo toccò e gli disse: "Su mangia, perché è troppo
lungo per te il cammino".
Si alzò, mangiò e
bevve. Con la forza datagli da quel cibo, camminò per quaranta giorni e
quaranta notti fino al monte di Dio, l'Oreb.
Salmi 34(33),2-3.4-5.6-7.8-9.
Benedirò il Signore
in ogni tempo,
sulla mia bocca
sempre la sua lode.
Io mi glorio nel
Signore,
ascoltino gli umili e
si rallegrino.
Celebrate con me il
Signore,
esaltiamo insieme il
suo nome.
Ho cercato il
Signore e mi ha risposto
e da ogni timore mi
ha liberato.
Guardate a lui e
sarete raggianti,
non saranno confusi i
vostri volti.
Questo povero grida e
il Signore lo ascolta,
lo libera da tutte
le sue angosce.
L'angelo del Signore
si accampa
attorno a quelli che
lo temono e li salva.
Gustate e vedete
quanto è buono il Signore;
beato l'uomo che in
lui si rifugia.
Lettera di san Paolo apostolo agli Efesini 4,30-32.5,1-2.
Fratelli, non
vogliate rattristare lo Spirito Santo di Dio, col quale foste segnati
per il giorno della redenzione.
Scompaia da voi ogni
asprezza, sdegno, ira, clamore e maldicenza con ogni sorta di
malignità.
Siate invece
benevoli gli uni verso gli altri, misericordiosi, perdonandovi a vicenda
come Dio ha perdonato a voi in Cristo.
Fatevi dunque
imitatori di Dio, quali figli carissimi,
e camminate nella
carità, nel modo che anche Cristo vi ha amato e ha dato se stesso per
noi, offrendosi a Dio in sacrificio di soave odore.
Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 6,41-51.
In quel tempo, i
Giudei mormoravano di lui perché aveva detto: «Io sono il pane disceso
dal cielo».
E dicevano: «Costui
non è forse Gesù, il figlio di Giuseppe? Di lui conosciamo il padre e la
madre. Come può dunque dire: Sono disceso dal cielo?».
Gesù rispose: «Non
mormorate tra di voi.
Nessuno può venire a
me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e io lo risusciterò
nell'ultimo giorno.
Sta scritto nei
profeti: E tutti saranno ammaestrati da Dio. Chiunque ha udito il Padre e
ha imparato da lui, viene a me.
Non che alcuno abbia
visto il Padre, ma solo colui che viene da Dio ha visto il Padre.
In verità, in verità
vi dico: chi crede ha la vita eterna.
Io sono il pane
della vita.
I vostri padri hanno
mangiato la manna nel deserto e sono morti;
questo è il pane che
discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia.
Io sono il pane
vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e
il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».
Copyright @ Conferenza Episcopale Italiana [2003 11 05]
San Giovanni Paolo II (1920-2005)
papa
Lettera Enciclica Ecclesia de Eucharistia, 11
« Il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo »
"Il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito," (1Co 11,23) ha instituito il sacrificio eucaristico del suo corpo e del suo sangue. (…) La Chiesa ha ricevuto l'Eucaristia da Cristo suo Signore non come un dono, pur prezioso fra tanti altri, ma come il dono per eccellenza, perché dono di se stesso, della sua persona nella sua santa umanità, nonché della sua opera di salvezza. Questa non rimane confinata nel passato, giacché « tutto ciò che Cristo è, tutto ciò che ha compiuto e sofferto per tutti gli uomini, partecipa dell'eternità divina e perciò abbraccia tutti i tempi » (CEC, 1085).
Quando la Chiesa celebra l'Eucaristia, memoriale della morte e risurrezione del suo Signore, questo evento centrale di salvezza è reso realmente presente e « si effettua l'opera della nostra redenzione » (LG 3). Questo sacrificio è talmente decisivo per la salvezza del genere umano che Gesù Cristo l'ha compiuto ed è tornato al Padre soltanto dopo averci lasciato il mezzo per parteciparvi come se vi fossimo stati presenti. Ogni fedele può così prendervi parte e attingerne i frutti inesauribilmente. Questa è la fede, di cui le generazioni cristiane hanno vissuto lungo i secoli. Questa fede il Magistero della Chiesa ha continuamente ribadito con gioiosa gratitudine per l'inestimabile dono. Desidero ancora una volta richiamare questa verità, ponendomi con voi, miei carissimi fratelli e sorelle, in adorazione davanti a questo Mistero: Mistero grande, Mistero di misericordia. Che cosa Gesù poteva fare di più per noi? Davvero, nell'Eucaristia, ci mostra un amore che va fino « all'estremo » (cfr Gv 13,1), un amore che non conosce misura.