VIDEO DEL 25 APRILE 2018 5 ANNI DALLA CONSACRAZIONE DELLA CHIESA
NOI DELLA CHIESA SAN BERNARDINO REALINO : «Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini». Siamo gli inviati di Dio al mondo. Sito trasferito da www.sanbernardino realino.com " LA STORIA CONTINUA " ORARIO SANTE MESSE DA SETTEMBRE LA DOMENICA: 8 , 30 10 , 30 19 , 00 LA MESSA LA SERA DAL LUNEDI AL SABATO ORE 19 , 00 DA OTTOBRE LA MESSA DELLA SERA E' ALLE 18 , 30 , dai primi di Marzo , la messa della sera e' alle 19 , 00
MULTI LINGUE
lunedì 25 aprile 2022
domenica 24 Aprile 2022
Messa del Giorno
II DOMENICA DI PASQUA o della Divina Misericordia – ANNO C
Antifona
Come bambini appena nati
desiderate il genuino latte spirituale:
vi farà crescere verso la salvezza. Alleluia. (Cf. 1Pt 2,2)
Oppure:
Entrate nella gioia e nella gloria, e rendete grazie a Dio,
che vi ha chiamato al regno dei cieli. Alleluia. (Cf. 4 Esd 2,36-37 (Volg.))
Si dice il Gloria.
Colletta
Dio di eterna misericordia,
che ogni anno nella festa di Pasqua
ravvivi la fede del tuo popolo santo,
accresci in noi la grazia che ci hai donato,
perché tutti comprendiamo l’inestimabile ricchezza
del Battesimo che ci ha purificati,
dello Spirito che ci ha rigenerati,
del Sangue che ci ha redenti.
Per il nostro Signore Gesù Cristo.
Oppure:
O Padre di misericordia,
che in questo giorno santo raduni il tuo popolo
per celebrare il memoriale
del Signore morto e risorto,
effondi il tuo Spirito sulla Chiesa
perché rechi a tutti gli uomini
l’annuncio della salvezza e della pace.
Per il nostro Signore Gesù Cristo.
Prima Lettura
Venivano aggiunti credenti al Signore, una moltitudine di uomini e di donne.Dagli Atti degli Apostoli
At 5,12-16
Molti
segni e prodigi avvenivano fra il popolo per opera degli apostoli.
Tutti erano soliti stare insieme nel portico di Salomone; nessuno degli
altri osava associarsi a loro, ma il popolo li esaltava.
Sempre più,
però, venivano aggiunti credenti al Signore, una moltitudine di uomini e
di donne, tanto che portavano gli ammalati persino nelle piazze,
ponendoli su lettucci e barelle, perché, quando Pietro passava, almeno
la sua ombra coprisse qualcuno di loro.
Anche la folla delle città
vicine a Gerusalemme accorreva, portando malati e persone tormentate da
spiriti impuri, e tutti venivano guariti.
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale
Dal Salmo 117 (118)
R. Rendete grazie al Signore perché è buono: il suo amore è per sempre. Oppure:
R. R. Alleluia, alleluia, alleluia.
Dica Israele:
«Il suo amore è per sempre».
Dica la casa di Aronne:
«Il suo amore è per sempre».
Dicano quelli che temono il Signore:
«Il suo amore è per sempre». R.
La pietra scartata dai costruttori
è divenuta la pietra d’angolo.
Questo è stato fatto dal Signore:
una meraviglia ai nostri occhi.
Questo è il giorno che ha fatto il Signore:
rallegriamoci in esso ed esultiamo! R.
Ti preghiamo, Signore: Dona la salvezza!
Ti preghiamo, Signore: Dona la vittoria!
Benedetto colui che viene nel nome del Signore.
Vi benediciamo dalla casa del Signore.
Il Signore è Dio, egli ci illumina. R.
Seconda Lettura
Ero morto, ma ora vivo per sempre.Dal libro dell'Apocalisse di san Giovanni apostoloAp 1,9-11a.12-13.17-19
Io, Giovanni, vostro fratello e compagno nella tribolazione, nel regno e nella perseveranza in Gesù, mi trovavo nell’isola chiamata Patmos a causa della parola di Dio e della testimonianza di Gesù.
Fui preso dallo Spirito nel giorno del Signore e udii dietro di me una voce potente, come di tromba, che diceva: «Quello che vedi, scrivilo in un libro e mandalo alle sette Chiese».
Mi voltai per vedere la voce che parlava con me, e appena voltato vidi sette candelabri d’oro e, in mezzo ai candelabri, uno simile a un Figlio d’uomo, con un abito lungo fino ai piedi e cinto al petto con una fascia d’oro.
Appena lo vidi, caddi ai suoi piedi come morto. Ma egli, posando su di me la sua destra, disse: «Non temere! Io sono il Primo e l’Ultimo, e il Vivente. Ero morto, ma ora vivo per sempre e ho le chiavi della morte e degli inferi. Scrivi dunque le cose che hai visto, quelle presenti e quelle che devono accadere in seguito».
Parola di Dio.
Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Perché mi hai veduto, Tommaso, tu hai creduto;
beati quelli che non hanno visto e hanno creduto! (Gv 20,29)
Alleluia.
Vangelo
Otto giorni dopo venne Gesù.Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 20,19-31
La
sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le
porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei,
venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo,
mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il
Signore.
Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha
mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro:
«Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati,
saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno
perdonati».
Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con
loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto
il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno
dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la
mia mano nel suo fianco, io non credo».
Otto giorni dopo i discepoli
erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a
porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a
Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e
mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli
rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi
hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno
creduto!».
Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri
segni che non sono stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati
scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e
perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.
Parola del Signore.
Sulle offerte
Accogli, o Signore, i doni del tuo popolo
[e di questi nuovi battezzati]:
tu che ci hai chiamati alla fede e rigenerati nel Battesimo,
guidaci alla beatitudine eterna.
Per Cristo nostro Signore.
Antifona alla comunione
Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani;
tendi la tua mano e mettila nel mio fianco,
e non essere incredulo, ma credente! Alleluia. (Gv 20,27)
sabato 16 aprile 2022
martedì 12 aprile 2022
lunedì 11 aprile 2022
domenica 10 aprile 2022
domenica 10 Aprile 2022
Messa del Giorno
DOMENICA DELLE PALME: PASSIONE DEL SIGNORE – ANNO C
Antifona
Commemorazione dell'ingresso del Signore in Gerusalemme
Osanna al Figlio di Davide!
Benedetto colui che viene nel nome del Signore,
il re d’Israele!
Osanna nell’alto dei cieli! (Cf. Mt 21,9)
Quindi il sacerdote dice:
Nel nome del Padre e del Figlio e dello
Spirito Santo, mentre tutti si fanno il segno della croce. Dopo il
saluto liturgico, il sacerdote rivolge al popolo una breve monizione per
invitarlo a una celebrazione attiva e consapevole. Lo può fare con
queste o con altre simili parole:
Fratelli e sorelle,
fin dall’inizio della Quaresima
abbiamo cominciato a preparare i nostri cuori
attraverso la penitenza e le opere di carità.
Oggi siamo qui radunati affinché con tutta la Chiesa
possiamo essere introdotti al mistero pasquale
del nostro Signore Gesù Cristo, il quale,
per dare reale compimento alla propria passione e risurrezione,
entrò nella sua città, Gerusalemme.
Seguiamo perciò il Signore,
facendo memoria del suo ingresso salvifico con fede e devozione,
affinché, resi partecipi per grazia del mistero della croce,
possiamo aver parte alla risurrezione e alla vita eterna.
Dopo la monizione, il sacerdote dice una delle seguenti orazioni con le braccia allargate:
Preghiamo.
Dio onnipotente ed eterno,
benedici † questi rami [di ulivo],
e concedi a noi tuoi fedeli,
che seguiamo esultanti Cristo, nostro Re e Signore,
di giungere con lui alla Gerusalemme del cielo.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
R/. Amen.
Oppure:
Accresci, o Dio, la fede di chi spera in te
e concedi a noi tuoi fedeli,
che oggi innalziamo questi rami in onore di Cristo trionfante,
di rimanere uniti a lui, per portare frutti di opere buone.
Per Cristo nostro Signore.
R/. Amen.
E senza dire nulla, asperge i rami con l’acqua benedetta.
Quindi il diacono o, in sua assenza, il sacerdote proclama, nel modo consueto, il Vangelo dell’ingresso del Signore come indicato nel Lezionario. Secondo l’opportunità si può usare l’incenso.
VANGELO
Lc 19,28-40
Benedetto colui che viene nel nome del Signore.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù camminava davanti a tutti salendo verso
Gerusalemme. Quando fu vicino a Bètfage e a Betània, presso il monte
detto degli Ulivi, inviò due discepoli dicendo: «Andate nel villaggio di
fronte; entrando, troverete un puledro legato, sul quale non è mai
salito nessuno. Slegatelo e conducetelo qui. E se qualcuno vi domanda:
"Perché lo slegate?", risponderete così: "Il Signore ne ha bisogno"».
Gli
inviati andarono e trovarono come aveva loro detto. Mentre slegavano il
puledro, i proprietari dissero loro: «Perché slegate il puledro?». Essi
risposero: «Il Signore ne ha bisogno».
Lo condussero allora da Gesù;
e gettati i loro mantelli sul puledro, vi fecero salire Gesù. Mentre
egli avanzava, stendevano i loro mantelli sulla strada. Era ormai vicino
alla discesa del monte degli Ulivi, quando tutta la folla dei
discepoli, pieni di gioia, cominciò a lodare Dio a gran voce per tutti i
prodigi che avevano veduto, dicendo:
«Benedetto colui che viene,
il re, nel nome del Signore.
Pace in cielo
e gloria nel più alto dei cieli!».
Alcuni
farisei tra la folla gli dissero: «Maestro, rimprovera i tuoi
discepoli». Ma egli rispose: «Io vi dico che, se questi taceranno,
grideranno le pietre».
Parola del Signore.
Dopo il Vangelo, si può tenere una breve omelia. Per dare inizio alla processione, il sacerdote o il diacono o un ministro laico può fare una monizione con queste o con altre simili parole:
Imitiamo, fratelli e sorelle, le folle che acclamavano Gesù,
e procediamo in pace.
Antifona 1
Le folle degli Ebrei, portando rami d’ulivo,
andavano incontro al Signore e acclamavano a gran voce:
Osanna nell’alto dei cieli.
L’antifona si può opportunamente ripetere dopo ogni strofa del seguente salmo:
Salmo 23
Del Signore è la terra e quanto contiene:
il mondo, con i suoi abitanti.
È lui che l’ha fondato sui mari
e sui fiumi l’ha stabilito.
(Si ripete l’antifona)
Chi potrà salire il monte del Signore?
Chi potrà stare nel suo luogo santo?
Chi ha mani innocenti e cuore puro,
chi non si rivolge agli idoli,
chi non giura con inganno.
(Si ripete l’antifona)
Egli otterrà benedizione dal Signore,
giustizia da Dio sua salvezza.
Ecco la generazione che lo cerca,
che cerca il tuo volto, Dio di Giacobbe.
(Si ripete l’antifona)
Alzate, o porte, i vostri frontali,
alzatevi, soglie antiche,
ed entri il re della gloria.
Chi è questo re della gloria?
Il Signore forte e valoroso,
il Signore valoroso in battaglia.
(Si ripete l’antifona)
Alzate, o porte, i vostri frontali,
alzatevi, soglie antiche,
ed entri il re della gloria.
Chi è mai questo re della gloria?
Il Signore degli eserciti è il re della gloria.
(Si ripete l’antifona)
Colletta
Dio onnipotente ed eterno,
che hai dato come modello agli uomini
il Cristo tuo Figlio, nostro Salvatore,
fatto uomo e umiliato fino alla morte di croce,
fa’ che abbiamo sempre presente
il grande insegnamento della sua passione,
per partecipare alla gloria della risurrezione.
Egli è Dio, e vive e regna con te.
Prima Lettura
Non ho sottratto la faccia agli insulti e agli sputi, sapendo di non restare confuso. (Terzo canto del Servo del Signore)Dal libro del profeta Isaìa
Is 50,4-7
Il Signore Dio mi ha dato una lingua da discepolo,
perché io sappia indirizzare
una parola allo sfiduciato.
Ogni mattina fa attento il mio orecchio
perché io ascolti come i discepoli.
Il Signore Dio mi ha aperto l'orecchio
e io non ho opposto resistenza,
non mi sono tirato indietro.
Ho presentato il mio dorso ai flagellatori,
le mie guance a coloro che mi strappavano la barba;
non ho sottratto la faccia
agli insulti e agli sputi.
Il Signore Dio mi assiste,
per questo non resto svergognato,
per questo rendo la mia faccia dura come pietra,
sapendo di non restare confuso.
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale
Dal Sal 21 (22)
R. Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?Si fanno beffe di me quelli che mi vedono,
storcono le labbra, scuotono il capo:
«Si rivolga al Signore; lui lo liberi,
lo porti in salvo, se davvero lo ama!». R.
Un branco di cani mi circonda,
mi accerchia una banda di malfattori;
hanno scavato le mie mani e i miei piedi.
Posso contare tutte le mie ossa. R.
Si dividono le mie vesti,
sulla mia tunica gettano la sorte.
Ma tu, Signore, non stare lontano,
mia forza, vieni presto in mio aiuto. R.
Annuncerò il tuo nome ai miei fratelli,
ti loderò in mezzo all'assemblea.
Lodate il Signore, voi suoi fedeli,
gli dia gloria tutta la discendenza di Giacobbe,
lo tema tutta la discendenza d'Israele. R.
Seconda Lettura
Cristo umiliò se stesso, per questo Dio lo esaltò.Dalla lettera di san Paolo apostolo ai FilippésiFil 2,6-11
Cristo Gesù,
pur essendo nella condizione di Dio,
non ritenne un privilegio
l’essere come Dio,
ma svuotò se stesso
assumendo una condizione di servo,
diventando simile agli uomini.
Dall’aspetto riconosciuto come uomo,
umiliò se stesso
facendosi obbediente fino alla morte
e a una morte di croce.
Per questo Dio lo esaltò
e gli donò il nome
che è al di sopra di ogni nome,
perché nel nome di Gesù
ogni ginocchio si pieghi
nei cieli, sulla terra e sotto terra,
e ogni lingua proclami:
«Gesù Cristo è Signore!»,
a gloria di Dio Padre.
Parola di Dio.
Acclamazione al Vangelo
Lode e onore a te, Signore Gesù!
Per noi Cristo si è fatto obbediente fino alla morte
e a una morte di croce.
Per questo Dio lo esaltò
e gli donò il nome che è al di sopra di ogni nome. (Fil 2,8-9)
Lode e onore a te, Signore Gesù!
Vangelo
La passione del Signore.Passione di nostro Signore Gesù Cristo secondo Luca
Lc 22,14-23,56
- Ho tanto desiderato mangiare questa Pasqua con voi, prima della mia passione
Quando
venne l’ora, [Gesù] prese posto a tavola e gli apostoli con lui, e
disse loro: «Ho tanto desiderato mangiare questa Pasqua con voi, prima
della mia passione, perché io vi dico: non la mangerò più, finché
essa non si compia nel regno di Dio». E, ricevuto un calice, rese grazie
e disse: «Prendetelo e fatelo passare tra voi, perché io vi dico: da
questo momento non berrò più del frutto della vite, finché non verrà
il regno di Dio».
- Fate questo in memoria di me.
Poi prese il
pane, rese grazie, lo spezzò e lo diede loro dicendo: «Questo è il mio
corpo, che è dato per voi; fate questo in memoria di me». E, dopo aver
cenato, fece lo stesso con il calice dicendo: «Questo calice è la
nuova alleanza nel mio sangue, che è versato per voi».
- Guai a quell'uomo dal quale il Figlio dell'uomo viene tradito
«Ma
ecco, la mano di colui che mi tradisce è con me, sulla tavola. Il
Figlio dell’uomo se ne va, secondo quanto è stabilito, ma guai a
quell’uomo dal quale egli viene tradito!». Allora essi cominciarono a
domandarsi l’un l’altro chi di loro avrebbe fatto questo.
- Io sto in mezzo a voi come colui che serve
E
nacque tra loro anche una discussione: chi di loro fosse da considerare
più grande. Egli disse: «I re delle nazioni le governano, e coloro che
hanno potere su di esse sono chiamati benefattori. Voi però non fate
così; ma chi tra voi è più grande diventi come il più giovane, e chi
governa come colui che serve. Infatti chi è più grande, chi sta a tavola
o chi serve? Non è forse colui che sta a tavola? Eppure io sto in mezzo
a voi come colui che serve. Voi siete quelli che avete perseverato con
me nelle mie prove e io preparo per voi un regno, come il Padre mio l’ha
preparato per me, perché mangiate e beviate alla mia mensa nel mio
regno. E siederete in trono a giudicare le dodici tribù d’Israele.
- Tu, una volta convertito, conferma i tuoi fratelli
Simone,
Simone, ecco: Satana vi ha cercati per vagliarvi come il grano; ma io ho
pregato per te, perché la tua fede non venga meno. E tu, una volta
convertito, conferma i tuoi fratelli». E Pietro gli disse: «Signore, con
te sono pronto ad andare anche in prigione e alla morte». Gli rispose:
«Pietro, io ti dico: oggi il gallo non canterà prima che tu, per tre
volte, abbia negato di conoscermi».
- Deve compiersi in me questa parola della Scrittura
Poi disse
loro: «Quando vi ho mandato senza borsa, né sacca, né sandali, vi è
forse mancato qualcosa?». Risposero: «Nulla». Ed egli soggiunse: «Ma
ora, chi ha una borsa la prenda, e così chi ha una sacca; chi non ha
spada, venda il mantello e ne compri una. Perché io vi dico: deve
compiersi in me questa parola della Scrittura: "E fu annoverato tra gli
empi". Infatti tutto quello che mi riguarda volge al suo compimento ».
Ed essi dissero: «Signore, ecco qui due spade». Ma egli disse: «Basta!».
- Entrato nella lotta pregava più intensamente
Uscì e andò, come
al solito, al monte degli Ulivi; anche i discepoli lo seguirono. Giunto
sul luogo, disse loro: «Pregate, per non entrare in tentazione». Poi si
allontanò da loro circa un tiro di sasso, cadde in ginocchio e pregava
dicendo: «Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia non
sia fatta la mia, ma la tua volontà». Gli apparve allora un angelo dal
cielo per confortarlo. Entrato nella lotta, pregava più intensamente, e
il suo sudore diventò come gocce di sangue che cadono a terra. Poi,
rialzatosi dalla preghiera, andò dai discepoli e li trovò che dormivano
per la tristezza. E disse loro: «Perché dormite? Alzatevi e pregate, per
non entrare in tentazione».
- Giuda, con un bacio tu tradisci il Figlio dell'uomo?
Mentre
ancora egli parlava, ecco giungere una folla; colui che si chiamava
Giuda, uno dei Dodici, li precedeva e si avvicinò a Gesù per baciarlo.
Gesù gli disse: «Giuda, con un bacio tu tradisci il Figlio dell’uomo?».
Allora quelli che erano con lui, vedendo ciò che stava per accadere,
dissero: «Signore, dobbiamo colpire con la spada?». E uno di loro colpì
il servo del sommo sacerdote e gli staccò l’orecchio destro. Ma Gesù
intervenne dicendo: «Lasciate! Basta così!». E, toccandogli l’orecchio,
lo guarì. Poi Gesù disse a coloro che erano venuti contro di lui, capi
dei sacerdoti, capi delle guardie del tempio e anziani: «Come se fossi
un ladro siete venuti con spade e bastoni. Ogni giorno ero con voi nel
tempio e non avete mai messo le mani su di me; ma questa è l’ora vostra e
il potere delle tenebre».
- Uscito fuori, Pietro pianse amaramente
Dopo averlo catturato, lo
condussero via e lo fecero entrare nella casa del sommo sacerdote.
Pietro lo seguiva da lontano. Avevano acceso un fuoco in mezzo al
cortile e si erano seduti attorno; anche Pietro sedette in mezzo a loro.
Una giovane serva lo vide seduto vicino al fuoco e, guardandolo
attentamente, disse: «Anche questi era con lui». Ma egli negò dicendo:
«O donna, non lo conosco!». Poco dopo un altro lo vide e disse: «Anche
tu sei uno di loro!». Ma Pietro rispose: «O uomo, non lo sono!». Passata
circa un’ora, un altro insisteva: «In verità, anche questi era con lui;
infatti è Galileo». Ma Pietro disse: «O uomo, non so quello che dici». E
in quell’istante, mentre ancora parlava, un gallo cantò. Allora il
Signore si voltò e fissò lo sguardo su Pietro, e Pietro si ricordò della
parola che il Signore gli aveva detto: «Prima che il gallo canti, oggi
mi rinnegherai tre volte». E, uscito fuori, pianse amaramente.
- Fa’ il profeta! Chi è che ti ha colpito?
E intanto gli uomini
che avevano in custodia Gesù lo deridevano e lo picchiavano, gli
bendavano gli occhi e gli dicevano: «Fa’ il profeta! Chi è che ti ha
colpito?». E molte altre cose dicevano contro di lui, insultandolo.
- Lo condussero davanti al loro Sinedrio
Appena fu giorno, si
riunì il consiglio degli anziani del popolo, con i capi dei sacerdoti e
gli scribi; lo condussero davanti al loro Sinedrio e gli dissero: «Se tu
sei il Cristo, dillo a noi». Rispose loro: «Anche se ve lo dico, non mi
crederete; se vi interrogo, non mi risponderete. Ma d’ora in poi il
Figlio dell’uomo siederà alla destra della potenza di Dio». Allora tutti
dissero: «Tu dunque sei il Figlio di Dio?». Ed egli rispose loro: «Voi
stessi dite che io lo sono». E quelli dissero: «Che bisogno abbiamo
ancora di testimonianza? L’abbiamo udito noi stessi dalla sua bocca».
- Non trovo in quest’uomo alcun motivo di condanna
Tutta
l’assemblea si alzò; lo condussero da Pilato e cominciarono ad
accusarlo: «Abbiamo trovato costui che metteva in agitazione il nostro
popolo, impediva di pagare tributi a Cesare e affermava di essere Cristo
re». Pilato allora lo interrogò: «Sei tu il re dei Giudei?». Ed egli
rispose: «Tu lo dici». Pilato disse ai capi dei sacerdoti e alla folla:
«Non trovo in quest’uomo alcun motivo di condanna». Ma essi insistevano
dicendo: «Costui solleva il popolo, insegnando per tutta la Giudea, dopo
aver cominciato dalla Galilea, fino a qui». Udito ciò, Pilato domandò
se quell’uomo era Galileo e, saputo che stava sotto l’autorità di Erode,
lo rinviò a Erode, che in quei giorni si trovava anch’egli a
Gerusalemme.
- Erode con i suoi soldati insulta Gesù
Vedendo Gesù, Erode si
rallegrò molto. Da molto tempo infatti desiderava vederlo, per averne
sentito parlare, e sperava di vedere qualche miracolo fatto da lui. Lo
interrogò, facendogli molte domande, ma egli non gli rispose nulla.
Erano presenti anche i capi dei sacerdoti e gli scribi, e insistevano
nell’accusarlo. Allora anche Erode, con i suoi soldati, lo insultò, si
fece beffe di lui, gli mise addosso una splendida veste e lo rimandò a
Pilato. In quel giorno Erode e Pilato diventarono amici tra loro; prima
infatti tra loro vi era stata inimicizia.
- Pilato abbandona Gesù alla loro volontà
Pilato, riuniti i capi
dei sacerdoti, le autorità e il popolo, disse loro: «Mi avete portato
quest’uomo come agitatore del popolo. Ecco, io l’ho esaminato davanti a
voi, ma non ho trovato in quest’uomo nessuna delle colpe di cui lo
accusate; e neanche Erode: infatti ce l’ha rimandato. Ecco, egli non ha
fatto nulla che meriti la morte. Perciò, dopo averlo punito, lo
rimetterò in libertà». Ma essi si misero a gridare tutti insieme: «Togli
di mezzo costui! Rimettici in libertà Barabba!». Questi era stato messo
in prigione per una rivolta, scoppiata in città, e per omicidio. Pilato
parlò loro di nuovo, perché voleva rimettere in libertà Gesù. Ma essi
urlavano: «Crocifiggilo! Crocifiggilo!». Ed egli, per la terza volta,
disse loro: «Ma che male ha fatto costui? Non ho trovato in lui nulla
che meriti la morte. Dunque, lo punirò e lo rimetterò in libertà». Essi
però insistevano a gran voce, chiedendo che venisse crocifisso, e le
loro grida crescevano. Pilato allora decise che la loro richiesta
venisse eseguita. Rimise in libertà colui che era stato messo in
prigione per rivolta e omicidio, e che essi richiedevano, e consegnò
Gesù al loro volere.
- Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me
Mentre lo
conducevano via, fermarono un certo Simone di Cirene, che tornava dai
campi, e gli misero addosso la croce, da portare dietro a Gesù. Lo
seguiva una grande moltitudine di popolo e di donne, che si battevano il
petto e facevano lamenti su di lui. Ma Gesù, voltandosi verso di loro,
disse: «Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi
stesse e sui vostri figli. Ecco, verranno giorni nei quali si dirà:
"Beate le sterili, i grembi che non hanno generato e i seni che non
hanno allattato". Allora cominceranno a dire ai monti: "Cadete su di
noi!", e alle colline: "Copriteci!". Perché, se si tratta così il legno
verde, che avverrà del legno secco?».
Insieme con lui venivano condotti a morte anche altri due, che erano malfattori.
- Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno
Quando
giunsero sul luogo chiamato Cranio, vi crocifissero lui e i malfattori,
uno a destra e l’altro a sinistra. Gesù diceva: «Padre, perdona loro
perché non sanno quello che fanno».
Poi dividendo le sue vesti, le tirarono a sorte.
- Costui è il re dei Giudei
Il popolo stava a vedere; i capi
invece lo deridevano dicendo: «Ha salvato altri! Salvi se stesso, se è
lui il Cristo di Dio, l’eletto». Anche i soldati lo deridevano, gli si
accostavano per porgergli dell’aceto e dicevano: «Se tu sei il re dei
Giudei, salva te stesso». Sopra di lui c’era anche una scritta: «Costui è
il re dei Giudei».
- Oggi con me sarai nel paradiso
Uno dei malfattori appesi alla
croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!».
L’altro invece lo rimproverava dicendo: «Non hai alcun timore di Dio, tu
che sei condannato alla stessa pena? Noi, giustamente, perché riceviamo
quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha
fatto nulla di male». E disse: «Gesù, ricordati di me quando entrerai
nel tuo regno». Gli rispose: «In verità io ti dico: oggi con me sarai
nel paradiso».
- Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito
Era già verso
mezzogiorno e si fece buio su tutta la terra fino alle tre del
pomeriggio, perché il sole si era eclissato. Il velo del tempio si
squarciò a metà. Gesù, gridando a gran voce, disse: «Padre, nelle tue
mani consegno il mio spirito». Detto questo, spirò.
- Qui ci si genuflette e si fa una breve pausa
Visto ciò che era accaduto, il centurione dava gloria a Dio dicendo: «Veramente quest’uomo era giusto». Così pure tutta la folla che era venuta a vedere questo spettacolo, ripensando a quanto era accaduto, se ne tornava battendosi il petto. Tutti i suoi conoscenti, e le donne che lo avevano seguito fin dalla Galilea, stavano da lontano a guardare tutto questo.
- Giuseppe pone il corpo di Gesù in un sepolcro scavato nella roccia
Ed
ecco, vi era un uomo di nome Giuseppe, membro del Sinedrio, buono e
giusto. Egli non aveva aderito alla decisione e all’operato degli altri.
Era di Arimatèa, una città della Giudea, e aspettava il regno di Dio.
Egli si presentò a Pilato e chiese il corpo di Gesù. Lo depose dalla
croce, lo avvolse con un lenzuolo e lo mise in un sepolcro scavato nella
roccia, nel quale nessuno era stato ancora sepolto. Era il giorno della
Parascève e già splendevano le luci del sabato. Le donne che erano
venute con Gesù dalla Galilea seguivano Giuseppe; esse osservarono il
sepolcro e come era stato posto il corpo di Gesù, poi tornarono indietro
e prepararono aromi e oli profumati. Il giorno di sabato osservarono il
riposo come era prescritto.
Parola del Signore.
- Forma breve:
Passione di nostro Signore Gesù Cristo
secondo Luca
Lc 23,1-49
- Non trovo in quest’uomo alcun motivo di condanna
In quel tempo,
tutta l’assemblea si alzò; condussero Gesù da Pilato e cominciarono ad
accusarlo: «Abbiamo trovato costui che metteva in agitazione il nostro
popolo, impediva di pagare tributi a Cesare e affermava di essere Cristo
re». Pilato allora lo interrogò: «Sei tu il re dei Giudei?». Ed egli
rispose: «Tu lo dici». Pilato disse ai capi dei sacerdoti e alla folla:
«Non trovo in quest’uomo alcun motivo di condanna». Ma essi insistevano
dicendo: «Costui solleva il popolo, insegnando per tutta la Giudea, dopo
aver cominciato dalla Galilea, fino a qui». Udito ciò, Pilato domandò
se quell’uomo era Galileo e, saputo che stava sotto l’autorità di Erode,
lo rinviò a Erode, che in quei giorni si trovava anch’egli a
Gerusalemme.
- Erode con i suoi soldati insulta Gesù
Vedendo Gesù, Erode si
rallegrò molto. Da molto tempo infatti desiderava vederlo, per averne
sentito parlare, e sperava di vedere qualche miracolo fatto da lui. Lo
interrogò, facendogli molte domande, ma egli non gli rispose nulla.
Erano presenti anche i capi dei sacerdoti e gli scribi, e insistevano
nell’accusarlo. Allora anche Erode, con i suoi soldati, lo insultò, si
fece beffe di lui, gli mise addosso una splendida veste e lo rimandò a
Pilato. In quel giorno Erode e Pilato diventarono amici tra loro; prima
infatti tra loro vi era stata inimicizia.
- Pilato abbandona Gesù alla loro volontà
Pilato, riuniti i capi
dei sacerdoti, le autorità e il popolo, disse loro: «Mi avete portato
quest’uomo come agitatore del popolo. Ecco, io l’ho esaminato davanti a
voi, ma non ho trovato in quest’uomo nessuna delle colpe di cui lo
accusate; e neanche Erode: infatti ce l’ha rimandato. Ecco, egli non ha
fatto nulla che meriti la morte. Perciò, dopo averlo punito, lo
rimetterò in libertà». Ma essi si misero a gridare tutti insieme: «Togli
di mezzo costui! Rimettici in libertà Barabba!». Questi era stato messo
in prigione per una rivolta, scoppiata in città, e per omicidio. Pilato
parlò loro di nuovo, perché voleva rimettere in libertà Gesù. Ma essi
urlavano: «Crocifiggilo! Crocifiggilo!». Ed egli, per la terza volta,
disse loro: «Ma che male ha fatto costui? Non ho trovato in lui nulla
che meriti la morte. Dunque, lo punirò e lo rimetterò in libertà». Essi
però insistevano a gran voce, chiedendo che venisse crocifisso, e le
loro grida crescevano. Pilato allora decise che la loro richiesta
venisse eseguita. Rimise in libertà colui che era stato messo in
prigione per rivolta e omicidio, e che essi richiedevano, e consegnò
Gesù al loro volere.
- Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me
Mentre lo
conducevano via, fermarono un certo Simone di Cirene, che tornava dai
campi, e gli misero addosso la croce, da portare dietro a Gesù. Lo
seguiva una grande moltitudine di popolo e di donne, che si battevano il
petto e facevano lamenti su di lui. Ma Gesù, voltandosi verso di loro,
disse: «Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi
stesse e sui vostri figli. Ecco, verranno giorni nei quali si dirà:
"Beate le sterili, i grembi che non hanno generato e i seni che non
hanno allattato". Allora cominceranno a dire ai monti: "Cadete su di
noi!", e alle colline: "Copriteci!". Perché, se si tratta così il legno
verde, che avverrà del legno secco?».
Insieme con lui venivano condotti a morte anche altri due, che erano malfattori.
- Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno
Quando
giunsero sul luogo chiamato Cranio, vi crocifissero lui e i malfattori,
uno a destra e l’altro a sinistra. Gesù diceva: «Padre, perdona loro
perché non sanno quello che fanno».
Poi dividendo le sue vesti, le tirarono a sorte.
- Costui è il re dei Giudei
Il popolo stava a vedere; i capi
invece lo deridevano dicendo: «Ha salvato altri! Salvi se stesso, se è
lui il Cristo di Dio, l’eletto». Anche i soldati lo deridevano, gli si
accostavano per porgergli dell’aceto e dicevano: «Se tu sei il re dei
Giudei, salva te stesso». Sopra di lui c’era anche una scritta: «Costui è
il re dei Giudei».
- Oggi con me sarai nel paradiso
Uno dei malfattori appesi alla
croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!».
L’altro invece lo rimproverava dicendo: «Non hai alcun timore di Dio, tu
che sei condannato alla stessa pena? Noi, giustamente, perché riceviamo
quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha
fatto nulla di male». E disse: «Gesù, ricordati di me quando entrerai
nel tuo regno». Gli rispose: «In verità io ti dico: oggi con me sarai
nel paradiso».
- Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito
Era già verso
mezzogiorno e si fece buio su tutta la terra fino alle tre del
pomeriggio, perché il sole si era eclissato. Il velo del tempio si
squarciò a metà. Gesù, gridando a gran voce, disse: «Padre, nelle tue
mani consegno il mio spirito». Detto questo, spirò.
- Qui ci si genuflette e si fa una breve pausa
Visto ciò che era accaduto, il centurione dava gloria a Dio dicendo: «Veramente quest’uomo era giusto». Così pure tutta la folla che era venuta a vedere questo spettacolo, ripensando a quanto era accaduto, se ne tornava battendosi il petto. Tutti i suoi conoscenti, e le donne che lo avevano seguito fin dalla Galilea, stavano da lontano a guardare tutto questo.
Parola del Signore.
Sulle offerte
Dio onnipotente,
la passione del tuo unico Figlio
affretti il giorno del tuo perdono;
non lo meritiamo per le nostre opere,
ma l’ottenga dalla tua misericordia
questo unico mirabile sacrificio.
Per Cristo nostro Signore.
Antifona alla comunione
Padre mio, se questo calice non può passare via
senza che io lo beva,
si compia la tua volontà. (Mt 26,42)
Dopo la comunione
O Padre, che ci hai nutriti con i tuoi santi doni,
e con la morte del tuo Figlio
ci fai sperare nei beni in cui crediamo,
fa’ che per la sua risurrezione
possiamo giungere alla meta della nostra speranza.
Per Cristo nostro Signore.
Orazione sul popolo
Volgi lo sguardo, o Padre, su questa tua famiglia
per la quale il Signore nostro Gesù Cristo
non esitò a consegnarsi nelle mani dei malfattori
e a subire il supplizio della croce.
Egli vive e regnanei secoli dei secoli.
venerdì 8 aprile 2022
mercoledì 6 aprile 2022
lunedì 4 aprile 2022
domenica 3 aprile 2022
sabato 2 aprile 2022
domenica 03 Aprile 2022
Messa del Giorno
V DOMENICA DI QUARESIMA – ANNO C
Antifona
Fammi giustizia, o Dio,
difendi la mia causa contro gente spietata;
liberami dall’uomo perfido e perverso.
Tu sei il Dio della mia difesa. (Sal 42,1-2)
Non si dice il Gloria.
Colletta
Vieni in nostro aiuto, Padre misericordioso,
perché con la tua grazia possiamo camminare sempre
in quella carità che spinse il tuo Figlio
a consegnarsi alla morte per la vita del mondo.
Egli è Dio, e vive e regna con te.
Oppure:
Dio di misericordia,
che hai mandato il tuo Figlio unigenito
non per condannare ma per salvare il mondo,
perdona ogni nostra colpa,
perché rifiorisca nel cuore
il canto della gratitudine e della gioia.
Per il nostro Signore Gesù Cristo.
Prima Lettura
Ecco, io faccio una cosa nuova e darò acqua per dissetare il mio popolo.Dal libro del profeta Isaìa
Is 43,16-21
Così dice il Signore,
che aprì una strada nel mare
e un sentiero in mezzo ad acque possenti,
che fece uscire carri e cavalli,
esercito ed eroi a un tempo;
essi giacciono morti, mai più si rialzeranno,
si spensero come un lucignolo, sono estinti:
«Non ricordate più le cose passate,
non pensate più alle cose antiche!
Ecco, io faccio una cosa nuova:
proprio ora germoglia, non ve ne accorgete?
Aprirò anche nel deserto una strada,
immetterò fiumi nella steppa.
Mi glorificheranno le bestie selvatiche,
sciacalli e struzzi,
perché avrò fornito acqua al deserto,
fiumi alla steppa,
per dissetare il mio popolo, il mio eletto.
Il popolo che io ho plasmato per me
celebrerà le mie lodi».
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale
Dal Sal 125 (126)
R. Grandi cose ha fatto il Signore per noi.Quando il Signore ristabilì la sorte di Sion,
ci sembrava di sognare.
Allora la nostra bocca si riempì di sorriso,
la nostra lingua di gioia. R.
Allora si diceva tra le genti:
«Il Signore ha fatto grandi cose per loro».
Grandi cose ha fatto il Signore per noi:
eravamo pieni di gioia. R.
Ristabilisci, Signore, la nostra sorte,
come i torrenti del Negheb.
Chi semina nelle lacrime
mieterà nella gioia. R.
Nell’andare, se ne va piangendo,
portando la semente da gettare,
ma nel tornare, viene con gioia,
portando i suoi covoni. R.
Seconda Lettura
A motivo di Cristo, ritengo che tutto sia una perdita, facendomi conforme alla sua morte.Dalla lettera di san Paolo apostolo ai FilippésiFil 3,8-14
Fratelli, ritengo che tutto sia una perdita a motivo della sublimità della conoscenza di Cristo Gesù, mio Signore. Per lui ho lasciato perdere tutte queste cose e le considero spazzatura, per guadagnare Cristo ed essere trovato in lui, avendo come mia giustizia non quella derivante dalla Legge, ma quella che viene dalla fede in Cristo, la giustizia che viene da Dio, basata sulla fede: perché io possa conoscere lui, la potenza della sua risurrezione, la comunione alle sue sofferenze, facendomi conforme alla sua morte, nella speranza di giungere alla risurrezione dai morti.
Non ho certo raggiunto la mèta, non sono arrivato alla perfezione; ma mi sforzo di correre per conquistarla, perché anch’io sono stato conquistato da Cristo Gesù. Fratelli, io non ritengo ancora di averla conquistata. So soltanto questo: dimenticando ciò che mi sta alle spalle e proteso verso ciò che mi sta di fronte, corro verso la mèta, al premio che Dio ci chiama a ricevere lassù, in Cristo Gesù.
Parola di Dio.
Acclamazione al Vangelo
Lode e onore a te, Signore Gesù!
Ritornate a me con tutto il cuore, dice il Signore,
perché io sono misericordioso e pietoso. (Cf. Gl 2, 12-13)
Lode e onore a te, Signore Gesù!
Vangelo
Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei.Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 8,1-11
In
quel tempo, Gesù si avviò verso il monte degli Ulivi. Ma al mattino si
recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui. Ed egli
sedette e si mise a insegnare loro.
Allora gli scribi e i farisei gli
condussero una donna sorpresa in adulterio, la posero in mezzo e gli
dissero: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio.
Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa.
Tu che ne dici?». Dicevano questo per metterlo alla prova e per avere
motivo di accusarlo.
Ma Gesù si chinò e si mise a scrivere col dito
per terra. Tuttavia, poiché insistevano nell’interrogarlo, si alzò e
disse loro: «Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra
contro di lei». E, chinatosi di nuovo, scriveva per terra. Quelli, udito
ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani.
Lo
lasciarono solo, e la donna era là in mezzo. Allora Gesù si alzò e le
disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». Ed ella rispose:
«Nessuno, Signore». E Gesù disse: «Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in
poi non peccare più».
Parola del Signore.
Sulle offerte
Dio onnipotente, esaudisci la nostra preghiera
e dona ai tuoi fedeli,
che hai illuminato con gli insegnamenti della fede cristiana,
di essere purificati dalla forza di questo sacrificio.
Per Cristo nostro Signore.
Antifona alla comunione
«Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?».
«Nessuno, Signore».
«Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più ». (Gv 8,10-11)
Dopo la comunione
Dio onnipotente,
fa’ che rimaniamo sempre membra vive di Cristo,
noi che comunichiamo al suo Corpo e al suo Sangue.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
Orazione sul popolo
Benedici, o Signore, il tuo popolo,
che attende il dono della tua misericordia,
e porta a compimento i desideri che tu stesso hai posto nel suo cuore.
Per Cristo nostro Signore.