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O Dio, nostra difesa,
guarda il volto del tuo consacrato.
Per me un giorno nel tuo tempio
è più che mille altrove. (Cf. Sal 83,10-11)
Si dice il Gloria.
NOI DELLA CHIESA SAN BERNARDINO REALINO : «Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini». Siamo gli inviati di Dio al mondo. Sito trasferito da www.sanbernardino realino.com " LA STORIA CONTINUA " ORARIO SANTE MESSE DA SETTEMBRE LA DOMENICA: 8 , 30 10 , 30 19 , 00 LA MESSA LA SERA DAL LUNEDI AL SABATO ORE 19 , 00 DA OTTOBRE LA MESSA DELLA SERA E' ALLE 18 , 30 , dai primi di Marzo , la messa della sera e' alle 19 , 00
domenica 17 Agosto 2025
O Dio, nostra difesa,
guarda il volto del tuo consacrato.
Per me un giorno nel tuo tempio
è più che mille altrove. (Cf. Sal 83,10-11)
Si dice il Gloria.
O Dio, che hai preparato beni invisibili
per coloro che ti amano,
infondi nei nostri cuori la dolcezza del tuo amore,
perché, amandoti in ogni cosa e sopra ogni cosa,
otteniamo i beni da te promessi,
che superano ogni desiderio.
Per il nostro Signore Gesù Cristo.
Oppure:
O Dio, che nella croce del tuo Figlio
riveli i segreti dei cuori,
donaci occhi puri,
perché, tenendo lo sguardo fisso su Gesù,
corriamo con perseveranza incontro a lui, nostra salvezza.
Egli è Dio, e vive e regna con te.
Dal libro del profeta Geremìa
Ger 38,4-6.8-10
In
quei giorni, i capi dissero al re: «Si metta a morte Geremìa, appunto
perché egli scoraggia i guerrieri che sono rimasti in questa città e
scoraggia tutto il popolo dicendo loro simili parole, poiché quest’uomo
non cerca il benessere del popolo, ma il male». Il re Sedecìa rispose:
«Ecco, egli è nelle vostre mani; il re infatti non ha poteri contro di
voi».
Essi allora presero Geremìa e lo gettarono nella cisterna di
Malchìa, un figlio del re, la quale si trovava nell’atrio della
prigione. Calarono Geremìa con corde. Nella cisterna non c’era acqua ma
fango, e così Geremìa affondò nel fango.
Ebed-Mèlec uscì dalla reggia
e disse al re: «O re, mio signore, quegli uomini hanno agito male
facendo quanto hanno fatto al profeta Geremìa, gettandolo nella
cisterna. Egli morirà di fame là dentro, perché non c’è più pane nella
città». Allora il re diede quest’ordine a Ebed-Mèlec, l’Etiope: «Prendi
con te tre uomini di qui e tira su il profeta Geremìa dalla cisterna
prima che muoia».
Parola di Dio.
Dal Sal 39 (40)
R. Signore, vieni presto in mio aiuto.
Ho sperato, ho sperato nel Signore,
ed egli su di me si è chinato,
ha dato ascolto al mio grido. R.
Mi ha tratto da un pozzo di acque tumultuose,
dal fango della palude;
ha stabilito i miei piedi sulla roccia,
ha reso sicuri i miei passi. R.
Mi ha messo sulla bocca un canto nuovo,
una lode al nostro Dio.
Molti vedranno e avranno timore
e confideranno nel Signore. R.
Ma io sono povero e bisognoso:
di me ha cura il Signore.
Tu sei mio aiuto e mio liberatore:
mio Dio, non tardare. R.
Dalla lettera agli Ebrei
Eb 12,1-4
Fratelli,
anche noi, circondati da tale moltitudine di testimoni, avendo deposto
tutto ciò che è di peso e il peccato che ci assedia, corriamo con
perseveranza nella corsa che ci sta davanti, tenendo fisso lo sguardo su
Gesù, colui che dà origine alla fede e la porta a compimento.
Egli,
di fronte alla gioia che gli era posta dinanzi, si sottopose alla croce,
disprezzando il disonore, e siede alla destra del trono di Dio.
Pensate
attentamente a colui che ha sopportato contro di sé una così grande
ostilità dei peccatori, perché non vi stanchiate perdendovi d'animo. Non
avete ancora resistito fino al sangue nella lotta contro il peccato.
Parola di Dio.
Alleluia, alleluia.
Le mie pecore ascoltano la mia voce, dice il Signore,
e io le conosco ed esse mi seguono. (Gv 10,27)
Alleluia.
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 12,49-53
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Sono
venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già
acceso! Ho un battesimo nel quale sarò battezzato, e come sono
angosciato finché non sia compiuto!
Pensate che io sia venuto a
portare pace sulla terra? No, io vi dico, ma divisione. D’ora innanzi,
se in una famiglia vi sono cinque persone, saranno divisi tre contro due
e due contro tre; si divideranno padre contro figlio e figlio contro
padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e
nuora contro suocera».
Parola del Signore.
Si dice il Credo.
Accogli, o Signore, i nostri doni
nei quali si compie il mirabile scambio
tra la nostra povertà e la tua grandezza,
perché, offrendoti il pane e il vino che ci hai dato,
possiamo ricevere te stesso.
Per Cristo nostro Signore.
Con il Signore è la misericordia,
e grande è con lui la redenzione. (Sal 129,7)
*C
«Sono venuto a gettare fuoco sulla terra,
e quanto vorrei che fosse già acceso!», dice il Signore. (Lc 12,49)
O Dio, che in questo sacramento
ci hai fatti partecipi della vita di Cristo,
ascolta la nostra umile preghiera:
trasformaci a immagine del tuo Figlio,
perché diventiamo coeredi della sua gloria nel cielo.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
domenica 10 Agosto 2025
Volgi lo sguardo, Signore, alla tua alleanza,
non dimenticare per sempre la vita dei tuoi poveri.
Alzati, o Dio, difendi la mia causa,
non dimenticare la supplica di chi ti invoca. (Cf. Sal 73,20.19.22)
Si dice il Gloria.
Dio onnipotente ed eterno,
guidati dallo Spirito Santo,
osiamo invocarti con il nome di Padre:
fa’ crescere nei nostri cuori lo spirito di figli adottivi,
perché possiamo entrare nell’eredità che ci hai promesso.
Per il nostro Signore Gesù Cristo.
Oppure:
O Dio, fedele alle tue promesse,
che ti sei rivelato al nostro padre Abramo,
donaci di vivere come pellegrini in questo mondo,
affinché, vigilanti nell’attesa,
possiamo accogliere il tuo Figlio nell’ora della sua venuta.
Egli è Dio, e vive e regna con te.
Dal libro della Sapienza
Sap 18,6-9
La notte [della liberazione] fu preannunciata
ai nostri padri,
perché avessero coraggio,
sapendo bene a quali giuramenti avevano prestato fedeltà.
Il tuo popolo infatti era in attesa
della salvezza dei giusti, della rovina dei nemici.
Difatti come punisti gli avversari,
così glorificasti noi, chiamandoci a te.
I figli santi dei giusti offrivano sacrifici in segreto
e si imposero, concordi, questa legge divina:
di condividere allo stesso modo successi e pericoli,
intonando subito le sacre lodi dei padri.
Parola di Dio.
Dal Sal 32 (33)
R. Beato il popolo scelto dal Signore.
Esultate, o giusti, nel Signore;
per gli uomini retti è bella la lode.
Beata la nazione che ha il Signore come Dio,
il popolo che egli ha scelto come sua eredità. R.
Ecco, l’occhio del Signore è su chi lo teme,
su chi spera nel suo amore,
per liberarlo dalla morte
e nutrirlo in tempo di fame. R.
L’anima nostra attende il Signore:
egli è nostro aiuto e nostro scudo.
Su di noi sia il tuo amore, Signore,
come da te noi speriamo. R.
Dalla lettera agli Ebrei
Eb 11,1-2.8-19
Fratelli,
la fede è fondamento di ciò che si spera e prova di ciò che non si
vede. Per questa fede i nostri antenati sono stati approvati da Dio.
Per
fede, Abramo, chiamato da Dio, obbedì partendo per un luogo che doveva
ricevere in eredità, e partì senza sapere dove andava.
Per fede, egli
soggiornò nella terra promessa come in una regione straniera, abitando
sotto le tende, come anche Isacco e Giacobbe, coeredi della medesima
promessa. Egli aspettava infatti la città dalle salde fondamenta, il cui
architetto e costruttore è Dio stesso.
Per fede, anche Sara, sebbene
fuori dell’età, ricevette la possibilità di diventare madre, perché
ritenne degno di fede colui che glielo aveva promesso. Per questo da un
uomo solo, e inoltre già segnato dalla morte, nacque una discendenza
numerosa come le stelle del cielo e come la sabbia che si trova lungo la
spiaggia del mare e non si può contare.
Nella fede morirono tutti
costoro, senza aver ottenuto i beni promessi, ma li videro e li
salutarono solo da lontano, dichiarando di essere stranieri e pellegrini
sulla terra. Chi parla così, mostra di essere alla ricerca di una
patria. Se avessero pensato a quella da cui erano usciti, avrebbero
avuto la possibilità di ritornarvi; ora invece essi aspirano a una
patria migliore, cioè a quella celeste. Per questo Dio non si vergogna
di essere chiamato loro Dio. Ha preparato infatti per loro una città.
Per
fede, Abramo, messo alla prova, offrì Isacco, e proprio lui, che aveva
ricevuto le promesse, offrì il suo unigenito figlio, del quale era stato
detto: «Mediante Isacco avrai una tua discendenza». Egli pensava
infatti che Dio è capace di far risorgere anche dai morti: per questo lo
riebbe anche come simbolo.
Parola di Dio.
Forma breve:
Aspettava la città il cui architetto e costruttore è Dio stesso.
Dalla lettera agli Ebrei
Eb 11,1-2.8-12
Fratelli,
la fede è fondamento di ciò che si spera e prova di ciò che non si
vede. Per questa fede i nostri antenati sono stati approvati da Dio.
Per
fede, Abramo, chiamato da Dio, obbedì partendo per un luogo che doveva
ricevere in eredità, e partì senza sapere dove andava.
Per fede, egli
soggiornò nella terra promessa come in una regione straniera, abitando
sotto le tende, come anche Isacco e Giacobbe, coeredi della medesima
promessa. Egli aspettava infatti la città dalle salde fondamenta, il cui
architetto e costruttore è Dio stesso.
Per fede, anche Sara, sebbene
fuori dell’età, ricevette la possibilità di diventare madre, perché
ritenne degno di fede colui che glielo aveva promesso. Per questo da un
uomo solo, e inoltre già segnato dalla morte, nacque una discendenza
numerosa come le stelle del cielo e come la sabbia che si trova lungo la
spiaggia del mare e non si può contare.
Parola di Dio.
Alleluia, alleluia.
Vegliate e tenetevi pronti,
perché, nell’ora che non immaginate,
viene il Figlio dell’uomo. (Mt 24,42a.44)
Alleluia.
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 12,32-48
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non temere, piccolo gregge, perché al Padre vostro è piaciuto dare a voi il Regno.
Vendete
ciò che possedete e datelo in elemosina; fatevi borse che non
invecchiano, un tesoro sicuro nei cieli, dove ladro non arriva e tarlo
non consuma. Perché, dov’è il vostro tesoro, là sarà anche il vostro
cuore.
Siate pronti, con le vesti strette ai fianchi e le lampade
accese; siate simili a quelli che aspettano il loro padrone quando torna
dalle nozze, in modo che, quando arriva e bussa, gli aprano subito.
Beati
quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in
verità io vi dico, si stringerà le vesti ai fianchi, li farà mettere a
tavola e passerà a servirli. E se, giungendo nel mezzo della notte o
prima dell’alba, li troverà così, beati loro!
Cercate di capire
questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora viene il ladro, non si
lascerebbe scassinare la casa. Anche voi tenetevi pronti perché,
nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo».
Allora Pietro disse: «Signore, questa parabola la dici per noi o anche per tutti?».
Il
Signore rispose: «Chi è dunque l’amministratore fidato e prudente, che
il padrone metterà a capo della sua servitù per dare la razione di cibo a
tempo debito? Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad
agire così. Davvero io vi dico che lo metterà a capo di tutti i suoi
averi.
Ma se quel servo dicesse in cuor suo: “Il mio padrone tarda a
venire”, e cominciasse a percuotere i servi e le serve, a mangiare, a
bere e a ubriacarsi, il padrone di quel servo arriverà un giorno in cui
non se l’aspetta e a un’ora che non sa, lo punirà severamente e gli
infliggerà la sorte che meritano gli infedeli.
Il servo che,
conoscendo la volontà del padrone, non avrà disposto o agito secondo la
sua volontà, riceverà molte percosse; quello invece che, non
conoscendola, avrà fatto cose meritevoli di percosse, ne riceverà poche.
A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più».
Parola del Signore.
Forma breve:
Anche voi tenetevi pronti.
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 12,35-40
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Siate
pronti, con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese; siate
simili a quelli che aspettano il loro padrone quando torna dalle nozze,
in modo che, quando arriva e bussa, gli aprano subito.
Beati quei
servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità io
vi dico, si stringerà le vesti ai fianchi, li farà mettere a tavola e
passerà a servirli. E se, giungendo nel mezzo della notte o prima
dell’alba, li troverà così, beati loro!
Cercate di capire questo: se
il padrone di casa sapesse a quale ora viene il ladro, non si lascerebbe
scassinare la casa. Anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non
immaginate, viene il Figlio dell’uomo».
Parola del Signore.
Si dice il Credo.
Accetta con bontà, o Signore, i doni della tua Chiesa:
nella tua misericordia li hai posti nelle nostre mani,
con la tua potenza trasformali per noi in sacramento di salvezza.
Per Cristo nostro Signore.
Celebra il Signore, Gerusalemme!
Egli ti sazia con fiore di frumento. (Sal 147,12.14)
*C
Siate pronti, simili a quelli che aspettano il loro padrone
quando torna dalle nozze. (Lc 12,35-36)
La partecipazione ai tuoi sacramenti
ci salvi, o Signore,
e confermi noi tutti nella luce della tua verità.
Per Cristo nostro Signore.